Unimec distrutta dopo il tornado del 2001

Unimec, la forza di rialzarsi: 13 anni dopo, il tornado resta un ricordo

Chi l’avrebbe detto, quel maledetto e indelebile 7 luglio 2001, che dopo il tornado che la mise in ginocchio Unimec avrebbe saputo rialzarsi, farsi largo tra le macerie, ricostruire e gettare in pochi mesi solide basi per tornare più grande e più forte di prima?

Chi l’avrebbe detto, quel maledetto e indelebile 7 luglio 2001, che dopo il tornado che la mise in ginocchio Unimec avrebbe saputo rialzarsi, farsi largo tra le macerie, ricostruire e gettare in pochi mesi solide basi per tornare più grande e più forte di prima?

Da quel giorno, che ha segnato in maniera indelebile la storia dell’azienda di Velate, sono passati 13 anni.

13 anni segnati da sacrifici e impegno quotidiano, certo, ma anche dalla crescita dell’azienda e delle sue professionalità, da investimenti in innovazione e brevetti rivoluzionari, da importanti successi e soddisfazioni che hanno reso Unimec un’azienda leader a livello mondiale nel settore della movimentazione meccanica.

Il merito di questa impresa va attribuito sicuramente alla determinazione e alla visione imprenditoriale di Luigi Maggioni, che quel 7 luglio 2001 rimase gravemente ferito sotto le macerie della sua “creatura”, il quartier generale, e un anno più tardi era già presente al taglio del nastro del nuovo capannone.

Luigi Maggioni che, insieme ai figli Alessandro e Stefania, è il motore in grado di dare anima alla filosofia aziendale: “Una spinta verso l’alto” per tutti quei preziosi collaboratori che si impegnano ogni giorno per fare di Unimec una realtà di riferimento per la realizzazione di martinetti meccanici “Made in Italy” famosi, ammirati e invidiati in tutto il mondo.
 

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